Bonaviri, "poeta lunare", sostiene che leggere poesie "... E' come navigare in un mare aperto, tutti i paesaggi possono essere avvistati".
Non può spettare certo a me presentare, o commentare, o ancora dare giudizio a questa raccolta, nata per caso, senza una finalità che non sia quella di mettere insieme un arco temporale di quasi venti anni, racchiudendo nella memoria di questi versi, in rima e senza rima, il vissuto, le cose belle, i drammi della perdita e del distacco, la disillusione che non diventa mai nichilismo e, poi ancora, la forza di reagire, a bassa voce, secondo una umiltà sorniona di cui solo i Semplici sono capaci.
Nate come divagazioni, contrattempi dell'anima, declinazioni di giorni inquieti dove l'unica cifra è amare la vita e quel che contiene, vissute con disimpiego e leggerezza, indulgendo a quell'abito serio e caricaturale che solitamente chi scrive pensa di dovere indossare, cercate a mezz'aria come un cacciatore annusa una preda, senza chiedere alla Musa nulla di più che non sia il momento, le poesie raggiungono il lettore per facilità ed immediatezza, simpatia e linearità.
E così scaturiscono spontanei e liberatori, simpatici omaggi per il contesto in cui si è vissuti, questi atti d'amore, nutrono il tempo della lettura con affetto e passione.
La malinconia scorre pacata senza pretese e si attraversa un sentimento quieto e tranquillo, dove l'arma del dialetto diventa un fatto importante e s'insinua tra velate pieghe di un'ironia esistenziale mai sconfessata.
Volare basso e non prendersi mai troppo sul serio sono i corollari sostanziali che emergono da questo gioco, mentre scorrono squarci di vita familiare e momenti singoli, isolati, in cui il tempo si ferma e la poesia giunge, soccorritrice, a spiegarlo all'anima.
All'autore (poichè al genitore non sarebbe questo il luogo) il ringraziamento dunque per quest'opera, anche a nome del piccolo Samuel che oggi lo segue, casa casa, in ogni angolo, nel circolare flusso dell'amore di cui il tempo è appassionato complice, facendo sì che la storia, compiendosi, ciclicamente ritorni.
Giuseppe Bianca